Itinerario Naturalistico

Un tuffo nel verde del giardino della Majella

 

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Il territorio di Roccamontepiano con i suoi 18,10 km² comprende un’area in parte montana ed in parte collinare, posta nella fascia pedemontana nordorientale del massiccio della Majella. Tra i 100 e i 65 milioni di anni fa (Cretacico superiore) quest’area era occupata da un ambiente marino poco profondo dove si accumulavano organismi marini e microscopici sedimenti di carbonato di calcio. La deposizione di tali particelle ha dato origine alle piattaforme carbonatiche, di cui l’area di montepiano è un chiaro esempio. Questi componenti poi si sono fossilizzati e successivamente sono emersi (350.000 anni fa) a formare la montagna che conosciamo tutt’oggi.

 

1. Montepiano

Montepiano, composto da roccia travertinosa, costituisce un naturale belvedere dal quale godere di un fantastico panorama della Valle dell’Alento con i suoi centri e le sue caratteristiche naturali. Qui troviamo una vegetazione a macchia con querce, carpini e ornielli inframmezzata da coltivazioni prevalenti di graminacee. L’area è attrezzata per il pic-nic con apposite panche, punti fuoco e fontane e ben si presta per la pratica di attività all’aria aperta, sia per adulti che per bambini. Sotto l’area rocciosa di Montepiano troviamo pendii collinari costituiti da argille grigio-giallastre intervallati da numerosi fossi con copiosi corsi d’acqua.

La notevole quantità d’acqua che affiora dalle sorgenti è dovuta al fatto che quest’ultima filtrando attraverso la roccia travertinosa incontra l’argilla che costituisce un muro naturale e permette all’acqua di fuoriuscire copiosamente. Qui troviamo un ambiente ricco di vegetazione in cui alle querce si aggiungono salici, pioppi e carpini.

 

2. Grotta di San Giovanni e 3. Grotte Rupestri

Proprio all’interno del bosco del Convento troviamo la Grotta di San Giovanni, costituita da una piccola cavità all’interno di un grosso masso di roccia calcarea. Questo luogo e le grotte rupestri (3) site sotto le rupi di Montepiano, costituiscono probabilmente i primi luoghi della zona dediti al culto delle divinità, attività favorita dalla forte evocazione sacrale dell’acqua come fonte di vita, presente nelle numerose sorgenti in loco, come quella più famosa di San Rocco e quella che costituiva in epoca medievale la chiesa di S. Michele Arcangelo (oggi scomparsa) che ha dato il nome alla c.da S. Angelo.

 

4. Orti dei Catambrani

Due sono le sorgenti principali qui a Roccamontepiano: quella di San Rocco nei pressi del Santuario e quella vicino la chiesa della Madonna delle Grazie che servono per irrigare gli Orti dei Catambrani, dalla spettacolare bellezza paesaggistica, caratterizzati da terrazzamenti coltivati inframmezzati da muretti a secco. Qui tra gli ortaggi troviamo Carici, Felci ed una ricca flora acquatica che emerge dalle pozze e dai ruscelli, come il Potamogeton, la Tifa e la Cannuccia palustre; numerosi sono gli anfibi.

 

5. I Calanchi

L’argilla è ancora protagonista insieme all’acqua di spettacolari forme naturali, I calanchi. Queste forme erosive, vere e proprie sculture naturali, costellano questo territorio, la vallata dell’Alento, con i corsi d’acqua adiacenti; tra i più belli della Regione; alcuni di essi superano i 100 metri di altezza.

Già 2000 anni fa interessavano quest’area d’Abruzzo, con i vicini comuni di Bucchianico, Casalincontrada e Fara Filiorum Petri. Qui a Roccamontepiano sono quelli di Colle Cerrone (i più scenografici), Nacchione, Reginaldo e Marcazilli. Essi si sono formati per l’azione dilavante dell’acqua e anche grazie a passate deforestazioni. Presentano una interessante vegetazione costituita da specie arbustive dei terreni adiacenti come l’Agropiro, il carciofo selvatico, la ginestra, la liquirizia e altri ancora. Tra la fauna delle aree calancate spiccano i passeriformi con la Sterpazzola, l’Occhiocotto ed il raro Canapino.

 

6) Le Case di Terra

L’argilla è anche tra i materiali più utilizzati in passato dall’uomo in quest’area d’Abruzzo per costruire le proprie abitazioni, le cosiddette “case di terra”, di cui questo territorio una volta era ricco e di cui oggi restano alcuni interessanti esempi. La tecnica costruttiva utilizzata era quella del “massone”e consisteva nell’impastare una certa quantità di argilla pura con della paglia triturata e un po’ di pietrisco. L’esempio più rappresentativo nel nostro territorio è a Giancola.

 

 

 

Aggiornato il 03/07/2015 alle 09:09
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