La storia di Roccamontepiano

Storia del giardino della Majella

 

L'origine antica di Roccamontepiano risale senza ombra di dubbio nell'arco temporale individuato come Alto Medioevo, periodo delle invasioni dei popoli del Nord Europa (soprattutto Longobardi) e dell'espansione monastica Benedettino-Cassinese. Questa fu l'epoca in cui attorno al vicino Monastero di San Liberatore a Majella (Serramonacesca sul territorio provinciale di Pescara), coesistevano i feudi di Pomaro, San Pietro, Sant'Angelo e Polegra.

Tali possedimenti, successivamente vennero trasmessi a San Liberatore e da questo arricchito da chiese e monasteri. Per quanto riguarda "l'antica Rocca", andata distrutta dalla terribile frana del 24 giugno 1765, se ne ha menzione per la prima volta nelle carte compilate dal geografo arabo Al Idrisi per il Re Ruggero d'Altavilla nella seconda metà del secolo XII, descritta come "Ruqqua N Lan", in altri documenti del 300 come "Rocca Montis Plani" o "Rocca De Monte Plano".

Il processo di incastellamento si compii in diversi secoli. Soltanto in documenti del 500 i feudi venivano dichiarati disabitati e conseguentemente l'intero abitato, arroccato attorno al castello principale, costituiva "la Rocca Monte Plano", andata poi completamente distrutta. L'odierno abitato conserva ben poco della struttura antica, sopravvissero al quel cataclisma il Monastero di San Pietro (vedi foto), il Convento di San Francesco, la Chiesa di San Rocco, la chiesetta della Madonna della Neve e la chiesa borgo della Madonna delle Grazie.

La frana, oltre a distruggere l'intero centro abitato causando oltre 500 vittime, determinò una ricostruzione successiva degli abitati in maniera sparsa sull'intero territorio comunale tanto che gli urbanisti stessi lo hanno definito un paese giardino.

Aggiornato il 05/06/2015 alle 12:12
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