I luoghi di San Rocco

Santuario, grotta e fontana del Santo

Santuario di San Rocco 

Realizzata negli anni ‘50 del novecento, l’attuale chiesa sostituì la più antica sopravvissuta alla terribile frana del 1765, per accogliere i numerosi pellegrini e visitatori che qui vengono a chiedere grazia al santo pellegrino, in maniera particolare in estate in occasione dei solenni festeggiamenti. La chiesa originaria fu edificata alla metà del seicento, probabilmente in occasione della terribile epidemia di peste che si abbattè in tutto il Regno di Napoli nel 1654, portando morte anche nella zona di Chieti (dal verbale del giugno 1761 in occasione della visita pastorale di Mons. Nicolò Radulovich). Prove documentarie sull’esistenza di una statua di San Rocco in paese, risalgono al giubileo del 1575 (Gerolamo Nicolino, Historia della città di Chieti, 1657). 

Gran parte dell’edificio attuale, seppur moderno, è stato realizzato con l’utilizzo della pietra di travertino locale “detta riccia”. La leggenda narra del passaggio di San Rocco (pellegrino francese conosciuto come il santo più invocato dal medioevo in poi come protettore dal terribile flagello della peste), che insieme ad altri viandanti fu ospite nel castello del paese, proprietà della famiglia degli Orsini poi passato ai Colonna di Roma. Il maniero era anche luogo di accoglienza per i pellegrini di passaggio per Roma e per la direttrice adriatica.

 

Grotta e fontana di San Rocco 

La credenza popolare vuole che il santo pellegrino dimorò in una grotta del paese dove rese miracolosa la sorgente che sgorga al suo interno. Questo luogo suscita una devozione profondissima poiché racconta dell’eremitaggio e della sopravvivenza del santo grazie al pane portato da un cane del paese al giovane eremita. 

Aggiornato il 22/06/2015 alle 17:05
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